I taccuini di Tarrou – 433 – Nietzsche, Michelstaedter e il nostro tempo

Michelstaedter non amava Nietzsche, a causa della disastrosa, fuorviante, semplicistica, dozzinale mediazione dannunziana, che riduceva l’intera, abissale riflessione del filosofo tedesco al mito del superuomo, peraltro semplificato ad uso e consumo della borghesia, ma anche per il fondamentale anti-socratismo. Tuttavia, pur percorrendo strade diverse, Michelstaedter e Nietzsche proclamano entrambi un supremo messaggio di libertà, indipendenza, rivolta e salute, che in questo momento risplende forse come mai prima nella storia dell’uomo. Certo, dalla morte dei due filosofi l’uomo ha vissuto momenti peggiori, come le due guerre mondiali, ma il fatto che queste immani catastrofi non abbiano insegnato nulla, come appare evidente ogni sacrosanto giorno dalle dichiarazioni e dai fatti dei prepotenti, rende questo nostro tempo pericoloso e incosciente, dunque tragico, soprattutto alla luce degli assurdi arsenali in possesso dei governi, più d’ogni altro. Viviamo perennemente sull’orlo del precipizio, con un piede e mezzo nel vuoto, senza neppure rendercene conto.

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